Buzzi, sì, lo conosco, è quello che non si vede mai in giro. In confidenza (ve lo dico perché siamo soli): parrebbe che non viva di solo pane. Dicono che sia convinto che l’arte non si trovi nei luoghi deputati all’arte; che odi gallerie, critici, artisti e tutti coloro che frequentano artisti, critici e gallerie. Io mi salvo perché non sono un critico, sono semplicemente una donna, e Buzzi le ama (ma solo da solo).Buzzi che va in palestra, Buzzi che cucina l’orata, Buzzi che telefona e che poi si pente, Buzzi che a Milano non ci vuol venire, Buzzi con gli occhi chiusi incollato al tavolo o sui muri. Buzzi lo chiamano tutti Buzzi, invece di Carlo che sarebbe il suo nome di battesimo (e pure Alberto, forse); a Buzzi gli siamo amici un po’ perché ci fa comodo, un po’ perché ci paga o ci offre dell’internet, un altro po’ per pura amicizia disinteressata. Buzzi è uno che dovrebbe fare paura quando nei telefilm interpreta la parte del mostro, però sappiamo che non potrebbe torcerci un capello, né noi a lui. Solo Buzzi può Buzzi far tremare.
Violetta Galaverna 1997