Il fantasma di Picasso si aggira, stampato su di un manifesto 70×100 cm. con la foto di uno scopino da bagno, per le vie di Milano. Anzi, sarebbe meglio dire sui muri di Milano: è qui, infatti, che opera con regolarità Carlo Buzzi, giovane artista residente a Castellanza. Buzzi, che afferma di avere ormai una forma di repulsione per tele e pennelli, proprio non molto tempo fa ha avuto la sua “prima” pubblicando sulla rivista d’arte “Flash Art”, a tutta pagina, il medesimo lavoro del manifesto affisso (con tanto di tassa pagata), nelle vie del centro cittadino.
L’operazione, cominciata il primo ottobre, proseguirà con periodiche affissioni (una è proprio di questi giorni), fino alla fine di marzo del 1992.
È da notare, poi, che il manifesto è contestualizzato e completato con una scritta che informa sugli orari della galleria (ma non specifica quale galleria, nè indirizzo o numero di telefono).Quel che è certo, è però che Carlo Buzzi attira l’attenzione del passante con il nome, mitizzato, dell’artista spagnolo, lo “desacralizza”, in maniera un pò provocatoria, con lo scopino, e crea una sorta di caos comunicativo dando delle informazioni assurde. Un modo di ironizzare, dunque, su leggende del mondo dell’arte, ma non solo.Buzzi in effetti adopera la città e i suoi muri come fossero uno strumento di comunicazione, proprio come accade per la normale pubblicità.
Roberto Cascone – “Picasso inventato” – IL GIORNALE, martedì 29 ottobre 1991.